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Ancora una volta, una tragedia in mare. Dopo il disastro della Costa Concordia, un traghetto, il Norman Atlantic, in navigazione dalla Grecia all'Italia, a quanto pare a causa di un incendio nel garage, è andato in avaria divenendo poi ingovernabile.
Come previsto in incidenti simili, i passeggeri possono agire nei confronti della Società proprietaria del traghetto al fine di ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti. In tal caso, i danni da considerare sono sia di natura patrimoniale (per esempio i danni fisici derivanti dalle lesioni subite, i danni ai veicoli, ai beni contenuti nei propri bagagli, o i danni conseguenti all'annullamento delle vacanze già prenotate) che di natura non patrimoniale. Tra questi ultimi, certamente più rilevanti, vanno presi in considerazione i danni morali e quelli esistenziali.
Come per la Costa Concordia
L'esperienza della Costa Concordia insegna che questi ultimi possono essere determinati in importi molto elevati, a causa delle gravissime conseguenze psicologiche che naturalmente derivano da un'esperienza così tragica e drammatica.
È pacifico che in tutti i passeggeri coinvolti sussista la presenza dei sintomi del cd. “post traumatic stress disorder (ptsd o dpts)”, ovvero del disordine post-traumatico da stress, il cui ammontare viene quantificato in termini percentuali di danno biologico, applicando i noti criteri di danno tabellare comunemente utilizzati per il risarcimento dei danni alla persona.
È innegabile, infatti, che dalla partecipazione dei soggetti esposti a questo tipo di esperienza traumatica, derivi un significativo disturbo di natura psicologica permanente, più o meno accentuato a seconda di vari fattori concausali, dato che tale evento ha fondatamente fatto temere per la propria vita per un intervallo di tempo più o meno lungo.
Come è stato giustamente osservato nel processo della Costa Concordia, la prolungata esposizione all’evento stressante provoca la sussistenza di un disturbo cronico, da cui scaturiscono postumi invalidanti permanenti.
I passeggeri, infatti, non solo hanno vissuto momenti di terrore, ma hanno trascorso ore ed ore in un drammatico crescendo di ansia ed angoscia, nella ragionevole convinzione di non essere in grado di sopravvivere e nella consapevolezza di poter morire a breve.
Muoversi in tempo e muoversi bene
Per evitare l'irrimediabile perdita del diritto al risarcimento dei danni e la loro determinazione in una misura congrua e corretta, è però importante rivolgersi a professionisti del settore, poiché numerose sono le insidie dei contratti di trasporto tra passeggeri e compagnia di navigazione, notoriamente predisposti unilateralmente dalla compagnia stessa e con clausole praticamente sconosciute ai passeggeri che normalmente acquistano il biglietto senza neppure leggere le condizioni di contratto, in quanto (comunque) non negoziabili.
Anche una semplice svista o un piccolo ritardo può infatti pregiudicare irrimediabilmente il diritto ad ottenere il giusto risarcimento dei danni.
Il nostro Studio Legale Internazionale, che ha già seguito con successo diversi passeggeri della Costa Concordia, riuscendo ad ottenere i risarcimenti previsti dalla legge, è dunque a completa disposizione di chiunque voglia ottenere consulenza specifica ed avviare repentinamente la procedura risarcitoria.
Per maggiori informazioni: Avv. Alessandro Gravante a.gravante@giambronelaw.com (+39 091 743 4778) o contattaci online al seguente link.